Il mar Adriatico, d’inverno, può essere interessato dai uno dei fenomeni meteo più originali e affascinanti del Mediterraneo. L’ASE (Adriatic Snow Effect) si verifica quasi ogni inverno e può interessare buona parte dell’Italia esposta a est, dalle coste della Romagna fino alla Puglia.
Che cos’è l’Adriatic Snow Effect?
Come dice il nome – che riprende la formula americana di “Lake Effect Snow” – si tratta di neve generata dalla presenza di uno specchio d’acqua, in questo caso il mar Adriatico. Quando aria particolarmente fredda scende verso i Balcani, formando una bassa pressione nei pressi dello Ionio, venti gelidi da est/nordest scavalcano le Alpi Dinariche tra Croazia e Bosnia e scorrono sul mar Adriatico. Questi venti freddi e secchi scorrono sulla superficie marina, sollevando in maniera repentina l’aria più tiepida presente sull’acqua. Tale meccanica produce la genesi di nubi cumuliformi che, a gran velocità, si spingono verso le coste italiane, in particolare quelle di Marche e Abruzzo, scaricando improvvise bufere di neve nelle zone costiere (se le temperature lo permettono), per poi spingersi verso l’interno, dove riprendono vigore in presenza di rilievi per effetto “stau”.
Una testimonianza di gennaio 2017
Il 3 gennaio del 2017 ero a casa mia in Toscana, sotto un cielo terso e una tramontana gelida. Come accade sempre in questi casi, il lato tirrenico resta riparato rispetto al versante adriatico. Per il pomeriggio-sera era previsto l’ingresso di un nucleo di aria molto fredda da est sull’Italia. Di sicuro, dalle Marche in giù si sarebbe verificato l’Adriatic Snow Effect.
Sono partito per viverlo direttamente. La sera alle 19, subito dopo San Benedetto del Tronto, all’altezza di Roseto, appena entrato in Abruzzo, la bufera aveva inizio. Neve tempestosa proveniva dal mare a folate. In autostrada mi sono accodato allo spazzaneve, pregando che non aumentasse di intensità.

Con non poche difficoltà ho raggiunto Francavilla al Mare, subito a sud di Pescara. Qui la neve era cessata, ma soffiava un terribile vento ghiacciato. L’Hotel Diamante, quasi sulla spiaggia, mi è apparso davanti come il luogo perfetto per prendere posizione e sperare che la tempesta continuasse almeno fino alla mattina. Così è stato, la neve è scesa a intermittenza, il vento ha ululato tutta la notte. Ma soprattutto, all’alba ho potuto vivere sulla pelle un cielo da pieno Adriatic Snow Effect.

Nuvole cariche di neve si formavano sul mare per approcciare la linea di costa. Verso nord vedevo i palazzi e il porto di Pescara inghiottiti da una specie di nebbia, emblema di neve fitta. La temperatura era di – 2 °C, davvero pochi per essere in spiaggia, in Italia. Ma il windchill raggiungeva tranquillamente i – 10 °C.
A Pescara sono caduti circa 15 cm di neve, dove mi trovavo io molti meno, giusto una spolverata, mentre nell’interno di Abruzzo e Molise le notizie che arrivavano erano di 40-50 cm di neve fresca. In casi come questi infatti, le zone dove la neve è più abbondante sono le colline o le montagne collocate immediatamente dietro la costa. Ma una nevicata sulla spiaggia ha sempre un sapore diverso ed è unico lo spettacolo che il mare sa regalare quando arriva l’Adriatic Snow Effect.
