La temperatura globale del Pianeta continua a mantenersi più alta rispetto alla media di riferimento 1981-2010. Maggio 2020 è risultato essere il mese più caldo da quando si hanno dati, con uno scarto di + 0.63 °C dalla media.
L’andamento della temperatura in questo maggio 2020 dà lo spunto per una piccola riflessione sulla percezione del cambiamento climatico da parte delle persone. Gli abitanti di tutto il Nordamerica centro-orientale, gli scandinavi, gli europei dell’est e gli australiani potrebbero affermare che non è affatto così e che in realtà maggio è stato più freddo della media. Queste aree infatti hanno registrato ondate di freddo fuori stagione. Per esempio, in Norvegia si sono avuto frequenti nevicate e gelate come non si registrava da 60 anni.
Ma allora, qual è la verità? La realtà è che – guardate bene sotto la mappa di Copernicus Climate Change Service – quando si parla di riscaldamento globale si prende in considerazione l’intero pianeta, compresa la temperatura sopra gli oceani. E a maggio 2020 quasi la totalità delle acque del globo sono state più calde del normale, oltre a vaste porzioni dell’Antartide. Ovviamente sulle acque del mare non c’è nessuna città e la cosa non fa notizia.

Così sui media sentiamo parlare più del freddo fuori stagione perché magari ha colpito New York, Oslo o Sidney, ed è ovvio che la stampa ne dia maggiore risalto.
Ma questo purtroppo non cambia lo stato delle cose. Il pianeta è un sistema globale e come tale va considerato. Se enormi superfici oceaniche sono più calde del normale non è un buon segno, perché gli oceani sono i termoregolatori del pianeta. E soprattutto, bisogna sempre ricordare che all’interno di una dinamica di innalzamento delle temperature esistono casi locali di raffreddamento, come in questo maggio 2020, che per essere giudicati devono essere sempre visti nel contesto globale.
Quando si parla di clima occorre sempre sforzarsi di guardare cosa accade sull’intera superficie terrestre, perché è dal contesto globale che dipende il comportamento meteorologico dei prossimi mesi.
Foto di copertina: Il ghiacciaio del Rodano, in Svizzera, ha perso 700 mt di ghiaccio dal 1800. In estate, per proteggerlo dallo scioglimento, viene ricoperto con dei teloni bianchi.

Lorenzo Pini