Meteotrip a caccia di neve e contrasti cromatici sul Monte Fumaiolo, tra Romagna e Toscana, dove nasce il fiume Tevere.
Anche i più grandi fiumi, che spesso ammiriamo scorrere a valle mentre attraversano le città, da qualche parte devono pur cominciare. E spesso lo fanno in sordina, sotto forma di rigagnoli appena visibili, in qualche landa sperduta. Non fa eccezione il Tevere, il fiume che quasi sempre viene identificato con Roma.
Ma dove nasce? Risalendo il suo corso si arriva sul monte Fumaiolo, una vetta calcarea ricoperta di faggi, sul confine tra Toscana e Romagna, in provincia di Forlì-Cesena. Sembra che il suo nome derivi da fiumaiolo, ovvero capace di generare, appunto, fiumi. Raggiunto il valico in auto a 1400 mt, il sentiero per le sorgenti del fiume si trova proprio di fronte al cartello del passo, ben visibile. La sorgente si trova nel versante romagnolo, anche per volere di Mussolini che, negli anni ’30, fece modificare la geografia spostando un po’ più a ovest il confine della Toscana. Perché? Per poter dire che il fiume più rappresentativo d’Italia, il simbolo di Roma, nasceva nella sua stessa terra, la Romagna. Tutta l’area del Monte Fumaiolo è di grande interesse naturalistico. Fuori dalle rotte del turismo di massa, vi si respira un’atmosfera selvaggia, specie d’inverno, quando la neve è di casa.
A proposito di neve, come e quando salire quassù?
La prassi è sempre la stessa. Dopo aver consultato le previsioni, ho calcolato 1 o 2 giorni dopo l’ultima nevicata che sapevo essersi verificata in questa zona (grazie dell’informazione agli amici di Meteo-Pedemontana Forlivese). Questo perché di solito le strade tornano totalmente percorribili dopo un paio di giorni e si può salire in tranquillità. Allo stesso tempo, due giorni dopo le precipitazioni la neve è ancora fresca e sempre attaccata agli alberi, un requisito fondamentale per godere di paesaggi spettacolari. Inoltre, bisogna informarsi anche su quanta neve è caduta. Sapevo che in questo caso erano massimo 20 cm. Ottimo per poter camminare anche senza ciaspole, senza troppo sforzo. Inoltre, le previsioni davano venti da est e cielo sereno. Quindi umidità molto bassa e aria frizzante. Davvero una serie di condizioni perfette. Il risultato è quello che si vede nelle foto.
Strada per il rifugio Biancaneve Rifugio Biancaneve Valico del Monte Fumaiolo Valico del Monte Fumaiolo Faggio Scritto Strada per il rifugio Biancaneve Rifugio Giuseppe sentiero 129 verso il Rifugio Giuseppe Strada per il rifugio Biancaneve Rudere di Monticino Località Monticino Punto panoramico del Monticino
Quando andare: tutte le stagioni. In inverno necessarie ciaspole ed equipaggiamento tecnico.
Previsioni:
Come muoversi: rete di sentieri ben indicata a partire dal Ristorante situato proprio al Valico. Ho percorso l’Alta via del Fumaiolo (sentiero 129, che dal Valico tocca le tappe di Faggio Scritto, punto panoramico del Monticino, rifugio Giuseppe e Ripa della Moia)
Mangiare: Ristorante Paradise (anche albergo) e Rifugio Biancaneve
Lorenzo Pini