Il Marocco interno presenta una spiccata variabilità climatica. Se a ovest l’Oceano Atlantico mitiga le escursioni termiche, le zone interne del Paese sono al contrario esposte a forti contrasti meteorologici, a causa della presenza delle montagne dell’Atlante e più a sud, di altipiani desertici che segnano l’inizio del Sahara.
In questo viaggio on the road dalla città di Fès alla località di Merzouga, distanti circa 500 km, si attraversano 4 tipi di clima: 1) temperato mediterraneo 2) montano continentale 3) arido 4) desertico.

Quando andare? Dal punto di vista delle temperature il miglior periodo per visitare il Marocco interno va da aprile a maggio e da metà settembre alla fine di ottobre. Questo meteotrip è stato fatto tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio, quando intorno a Fès le piogge primaverili rendono verde il paesaggio, sulle vette dell’Atlante è ancora presente la neve e nei deserti del sud le temperature sono ancora sopportabili.
Tappa 1: Fès. Clima mediterraneo caldo
Città imperiale, ritenuta la capitale culturale del Marocco, Fès (450 mt) ha un clima temperato di tipo mediterraneo, con inverno fresco e abbastanza piovoso, una primavera calda con temporali pomeridiani, un’estate torrida e un autunno mite.
Fès, vista su parte della Medina Concerie di Fès (Chouara), patrimonio Unesco Nel Souk dei conciatori, Fès, aprile 2019
Il Marocco interno stupisce. Per i colori dei paesaggi, il calore della gente e la natura maestosa. E colpisce, ancor di più, la sua variabilità climatica.
Tappa 2: Ifrane-Midelt. Clima montano continentale
A sud di Fès, la strada N8 sale fino ai 1700 mt di Ifrane, località dove le case hanno i tetti a punta come fossimo in Svizzera. Sono frequenti le nevicate invernali da queste parti, mentre in primavera il clima è perfetto, con una media delle temperature massime di 18 °C e notti fresche. Una magnifica foresta di cedri centenari, abitata da macachi, connota il paesaggio di alta montagna del Medio Atlante che prosegue fino ad Azrou.

Un cedro secolare nella foresta tra Ifrane e Azrou, Medio Atlante, aprile 2019
Verso sud, la N13 prosegue fino alla città di Midelt, che si eleva a 1500 mt, al centro di uno stupendo altipiano incorniciato dallo Jbel Ayachi, una delle cime dell’Alto Atlante (3737 metri). A maggio le sue pendici sono ancora innevate. A Midelt e dintorni conviene passare la notte per apprezzare la luce del mattino seguente. Un consiglio? Dormire nel Kasbah Izoran Ecolodge gestito da Mustapha, un luogo immerso nella natura ai margini di un villaggio berbero dove la vita si tramanda autentica.
Villaggio berbero nei pressi di Midelt, tra Medio e Alto Atlante, aprile 2019 Focaccia, datteri e té alla menta: colazione nell’Alto Atlante Altopiano di Midelt al tramonto: temporale in avvicinamento e clima ventoso
Tappa 3: Gole dello Ziz-Er Rachidia. Clima arido.
La N13 supera i contrafforti dell’Alto Atlante inerpicandosi nelle scenografiche e Gole dello Ziz, fiume che scava un canyon tra rocce ricche di fossili.
Gole dello Ziz Al riparo dal sole cocente, Gole dello Ziz, 1 maggio 2019 Palmeto nel tratto finale delle Gole dello Ziz
Qui il clima cambia drasticamente.
Le montagne dell’Atlante funzionano infatti come uno spartiacque che sbarra le perturbazioni atlantiche, lasciando a secco il versante sud. L’aria si fa più secca e la temperatura inizia a crescere, in particolare a Er Rachidia, città popolosa adagiata in mezzo a un paesaggio steppico. In queste zone il cielo si colora spesso di rosso, e non è raro osservare i “diavoli di sabbia”, piccoli mulinelli d’aria generati dal surriscaldamento della superficie di un suolo secco e caldo.

Tappa 4: Merzouga e le dune. Clima desertico.
Capolinea del viaggio, Merzouga è una località conosciuta come base partenza per escursioni nel deserto del Sahara, tra dune sabbiose di incredibile fascino. Un luogo sospesa nel nulla, lontano da tutto e da tutti, immerso in un silenzio sognante. Si consiglia di arrivare qui intorno alle 16 e programmare la traversata delle dune in sella a un dromedario (sono molte le strutture che la propongono, in questo viaggio è stata scelta questa struttura). Un’occasione unica per assaporare il clima desertico: in questo viaggio un temporale si è scatenato nel bel mezzo dell’escursione, con raffiche di vento e sabbia.

Temporale nel deserto, con le dune che cambiano colore a causa della pioggia, 1 maggio 2019 Erg Chebbi, Merzouga, clima desertico in maggio
La temperatura, in partenza di 34 °C, è scesa drasticamente, per poi risalire accompagnata da un vento caldo e cielo coperto. Nel deserto le stagioni intermedie possono portare occasionali piogge, anche se è abbastanza difficile osservare fenomeni temporaleschi intensi come quello vissuto in questa occasione. Quando arriva la pioggia, il colore delle dune assume sfumature suggestive: uno spettacolo meteorologico e naturalistico senza pari.
Pioggia nel deserto del Sahara, maggio 2019 Erg Chebbi (Grande Duna) Traversata delle dune Temperatura 30°C, maggio 2019 Il temporale è passato, diretto verso il confine con la vicina Algeria
E’ possibile pernottare nel deserto in tende attrezzate con bagno esterno (la cena è compresa nell’organizzazione). La notte, oltre a un calo delle temperature, porta un silenzio ancor più irreale. Il giorno seguente, all’alba, il fresco obbliga a coprirsi. Il ritorno può essere fatto è a bordo di un fuoristrada.
Info utili
Previsioni meteo Marocco qui
Noleggio auto: presenti varie agenzie all’aeroporto di Fès. Attenzione: si consiglia di lavare l’auto prima della riconsegna per evitare di dover pagare 25 euro supplementari (nei lavaggi attorno all’aeroporto il servizio costa 5 euro)
Guidare in Marocco: è essenziale rispettare i limiti di velocità (rilevamento con radar). Molto frequenti i posti di blocco su tutte le strade.
Abbigliamento: giacca a vento e pile per il clima montano, scarpe leggere, cappello, costume, pantaloni lunghi e corti
Da leggere per entrare nell’atmosfera: La felicità coniugale, di Tahar Ben Jelloun
Film: My name is Adil di Adil Azzab
Testo: Lorenzo Pini
Foto: Lorenzo Pini e Niccolò Valiani