Quando fu raccontata da Jack Kerouac nel suo romanzo autobiografico “On the Road“, quasi 60 anni fa, l’America era una terra piena di promesse sferzata da eventi atmosferici di ogni tipo. Un po’ come oggi, no?
Dove andiamo?ย Non lo so, ma dobbiamo andare. Da New York a San Francisco, dal Texas al Messico, Kerouac attraversa decine di Stati americani tra il 1947 e il 1950. Lo fa in 4 viaggi, in compagnia di Neal Cassady. Il resoconto รจ scritto di getto nel 1951, la prima edizione di “On the road” รจ del 1957. Il protagonista รจ Sal Paradise, alter ego dello stesso Kerouac.

La strada รจ una scelta obbligata per sentire la vita, sfiorarla, annusarla, assorbirla fino allโultima goccia. On the road รจ la ricerca di consapevolezza contro la societร americana arrogante e autoreferenziale, un viaggio che tappa dopo porta i protagonisti a fondersi con la strada e la natura.
Giacere sul tetto della macchina con la faccia rivolta al cielo nero era come stare sdraiati in un baule chiuso in una notte dโestate. Per la prima volta in vita mia il clima non era qualcosa che mi toccava, mi accarezzava, mi raggelava o mi faceva sudare, ma una cosa sola con il mio corpo. Io e lโatmosfera diventammo tuttโuno.

Una vecchia edizione di “Sulla strada“, titolo italiano del libro
ร proprio il clima americano, ma sarebbe piรน corretto dire il meteo e le sue manifestazioni, a giocare un ruolo fondamentale nella narrazione di Kerouac. La pioggia, il vento, le bufere di neve, il caldo soffocante ispirano le decisioni dei ragazzi e il loro continuo “andare” tra deserti, praterie e montagne. Kerouac si improvvisa meteorologo e dipinge magnifiche scene atmosferiche, tratteggiando una geografia climatica e poetica lunga 4.700 km. Un vero meteotrip!
Dal gelo di New York al clima tropicale del Sud
In “On the road” New York rappresenta la rampa di lancio per ogni viaggio: Sal e l’amico Dean mal tollerano il suo gelo invernale, anche se restano affascinati dalla vita della metropoli e finiscono per tornarvi sempre:
Arrivammo in un lampo ai bianchi e misteriosi segnali nella notte da qualche parte nel New Jersey, che dicevano SUD (con una freccia) e WEST(con una freccia) e prendemmo la strada del Sud. New Orleans! Ci bruciava nel cervello. Dalla neve sporca della ยซgelida cittร di finocchiยป, cosรฌ Dean chiamava New York, giรน verso il verde e lโodor di fiume della vecchia New Orleans nel fondo dilavato dellโAmerica.

ร l’inverno del 1949 quando la Hudson si lancia verso Georgia e Alabama, sfiorando il nord della Florida:
… davanti a noi galleggiavano i nuvoloni gonfi del golfo del Messico. Erano passate appena trentadue ore da quando avevamo detto addio a tutti nella neve sporca del Nord.
New Orleans e San Antonio, la Lousiana e il Texas del sud, catapultano i giovani in una dimensione onirica nel caldo soffocante:

ยซAhยป sospirรฒ Dean ยซla fine del Texas, la fine dellโAmerica, la fine della terra che conosciamo.ยป Faceva un caldo incredibile: grondavamo tutti sudore. Non cโera umiditร notturna, non un soffio dโaria, niente tranne miliardi di falene che andavano a sbattere contro le lampadine dappertutto e lโodore basso, forte, di un fiume caldo poco distante nella notte…
La quarta parte del libro racconta il viaggio piรน meridionale e Kerouac ci porta nelle notti delle latitudini tropicali.
E improvvisamente ci trovammo davanti Limรณn, un paese della giungla, poche luci fioche, ombre scure, cieli immensi sopra di noi e un capannello di uomini davanti a un agglomerato di baracche di legno, un crocevia tropicale. Ci fermammo in quella dolcezza inimmaginabile. Faceva caldo come dentro il forno di un panettiere in una notte di giugno a New Orleans. Su e giรน per la strada intere famiglie se ne stavano sedute al buio a chiacchierare.
La localitร citata di Limon รจ Llera des Canales, nella quale Sal e Dean si fermano prima di concludere il viaggio nella caotica Mexico City.
Dalla pioggia al vento sabbioso
Il Texas viene attraversato in diverse occasioni ed รจ il luogo fatale in cui bisogna prendere una decisione: andare o tornare, oltrepassare le frontiere e lasciarsi trasportare. Il Texas รจ anche la terra dei contrasti climatici piรน accesi:
La macchina era impantanata nel fango alto trenta centimetri. Sospirai nel Texas selvaggio, sotto la pioggia.
Zuppo di pioggia nell’inverno del ’49, cocente nel vento sabbioso della primavera del 1950:
A Childress, nel sole caldo, prendemmo dritti per il Sud lungo una strada secondaria e filammo come razzi attraverso abissali terre aride fino a Paducah, Guthrie e Abilene, Texas. […] La vecchia macchina bruciava e ballava e arrancava. Grandi nuvole di vento sabbioso ci investivano dagli spazi luccicanti.

e ancora:
Avevamo tutti gli occhi rossi per il continuo vento di mistral del vecchio Texazzo
La neve
Un fenomeno meteo ricorrente in On the road รจ la neve, a piรน riprese protagonista nel crudo inverno degli stati centrali degli USA. Per di piรน, la seconda parte dell’inverno 1949 cambia totalmente volto, con il caldo che lascia spazio al gelo, come รจ tipico del clima americano. Febbraio ’49 รจ ricordato negli annali meteo come “brutale” tra Kansas, Texas e California. Nevicรฒ perfino a Houston, e lo stesso Kerouac parla di altipiani desertici innevati e animali che morivano come mosche.
Dean, Marylou e Ed Dunkel erano schizzati a est lungo Colfax verso le pianure del Kansas. Erano stati sorpresi da grandi bufere di neve. Nel Missouri, di notte, Dean aveva dovuto guidare con la testa avvolta in una sciarpa fuori del finestrino, con un paio di occhiali da neve che lo facevano sembrare un monaco intento a scrutare i manoscritti della neve, perchรฉ il parabrezza era coperto da tre centimetri di ghiaccio.

Sal riceve la visita a sorpresa degli amici mentre festeggia il Natale del ’48 in famiglia a Testament, in Virginia.
Faceva molto freddo a Testament; cโera stata una nevicata straordinaria. Dean era fermo nella lunga e squallida strada principale che fiancheggia la ferrovia, vestito solo di una maglietta e di un paio di pantaloni troppo larghi con la fibbia slacciata quasi fosse sul punto di toglierseli.

In realtร non cโรจ nessuna Testament in Virginia: il vero punto di partenza di questo viaggio (parte 2) – che Sal accetta di intraprendere lasciando la famiglia – รจ Rocky Mount, in North Carolina. La neve mette a dura prova il cammino dei protagonisti, ma non impedisce loro di continuare il viaggio.
Mi addormentai tutto incrostato di fango; e la mattina successiva, quando mi svegliai, il fango si era solidificato e fuori cโera la neve. Eravamo dalle parti di Fredericksburg, sullโaltopiano. Era uno degli inverni peggiori del Texas e della storia del West: gli animali morivano come mosche nelle grandi tormente e la neve cadeva su San Francisco e LA. Eravamo distrutti.


Trip | Data |
1. New York โข Pittsburgh โข Chicago โข Denver โข Los Angeles โข San Francisco | ![]() |
2. Rocky Mount โข New Orleans โข El Paso โข San Francisco | ![]() |
3. Denver โข San Francisco โข Chicago โข Detroit โข New York | ![]() |
4. New York โข Denver โข San Antonio โข Cittร del Messico | ![]() |

Lorenzo Pini