Piazza Bovio a Piombino è una vedetta sul mar Tirreno, una terrazza sull’arcipelago toscano.

In Toscana non esiste una terrazza sul mare più bella di piazza Bovio a Piombino. Oltre al livello estetico, che pur è indiscutibile, è la sensazione che si prova sulla pelle a farne un luogo eletto per chi ama la geografia e le storie del mare. Il merito è della sua forma, un baluardo allungato nel Tirreno, coronato da un faro, affacciato sulle isole dell’arcipelago tra le quali domina l’Elba, con la guglia del suo monte Capanne.
Piazza Bovio è una piazza di storie. Silvia Avallone la cita più volte nel suo romanzo “Acciaio”. E Simonetta Cattaneo, musa ispiratrice del Botticelli, visse nel cassero degli Appiani che domina lo slargo, in casa dei quei Signori del Quattrocento che da qui controllavano il mare. Oggi il palazzo è sede dell’Istituto di Biologia ed Ecologia marina e museo del mare. L’isola dei Topi, l’Elba, Palmaiola, più lontane Corsica e Capraia. Tutte là disposte a fare da guida ai pescatori che di notte solcano il canale di Piombino in cerca di calamari e ricciole.

Il merito dell’unicità di questa piazza è di Piombino stessa, città operaia, fatta di personaggi ruvidi quanto veraci. Personaggi e persone che insieme si muovono nel centro storico per finire sempre lì, al faro di Piazza Bovio, a calpestare la grande mappa disegnata sul selciato.
Nel 1968 un pescatore, Gaetano Graniero, tirò su quello che gli sembrò un secchio arrugginito. Era un’anfora antichissima di inestimabile valore, oggi conservata nel Museo Archeologico del Territorio di Populonia, poco distante dalla piazza.

Piazza Bovio è un grande posto per osservare il meteo. Qui puoi avvistare tutti i fenomeni atmosferici che arrivano dall’Atlantico. Le nuvole più disparate, i tramonti più sanguigni. E poi i venti, talvolta violenti: scirocco, libeccio, ponente e maestrale sono gli amici più intimi di Piazza Bovio.
Lorenzo Pini
Foto: Giulio Cianchini