Prima il libro di Jon Krakauer (1996), poi il film diretto da Sean Penn (2007): Into the Wild – Nelle terre estreme – ha scavato nel profondo di una generazione.

Una storia vera
Christopher McCandless fu ritrovato privo di vita da alcuni cacciatori di alci nella seconda metà di agosto del 1992, vicino a un bus abbandonato a 40 km da Healy, in Alaska. McCandless aveva 24 anni e si era messo in viaggio attraverso gli Stati Uniti alla fine degli studi universitari, in cerca di un rapporto autentico con la vita e la natura. Nel luogo sperduto dell’Alaska dove si era stanziato da 100 giorni gli fu fatale una pianta velenosa, ma era già molto debilitato fisicamente. Quello di Alexander Supertramp – così si era ribattezzato Christopher – fu un viaggio epico e reale. Negli anni successivi alla pubblicazione del libro di Krakauer sulla sua avventura, è cresciuta nella gente la curiosità di vedere dal vivo il mitico Bus 142, dove il ragazzo dormiva e cucinava, il riparo che gli permise di affrontare il clima estremo dell’Alaska.

Un trekking per esperti
Non pochi si sono messi in testa di ripercorrere quei luoghi selvaggi dell’Alaska dove è ambientato anche il drammatico finale del film. Ma la curiosità di chi si è messo in marcia verso il “Magic Bus” talvolta è andata di pari passo con l’ingenuità: una turista svizzera di 29 anni è morta nell’agosto 2010 annegata nel fiume che si deve guadare per raggiungere il bus. Lo stesso destino è toccato a una ragazza bielorussa di 24 anni, il 25 luglio scorso. E accade spesso che le autorità locali debbano recuperare qualche sprovveduto che si perde lungo il tragitto, resta assiderato o senza cibo. Per questo motivo a Healy, la cittadina più vicina ai luoghi del libro, è stata posta una copia fedele del mezzo (quella utilizzata per girare il film). Il motivo appare chiaro: scoraggiare un turismo che ha preso un po’ troppo piede, e che diventa fastidioso quando si devono salvare gli incoscienti che si avventurano senza preparazione.
Dove si trova esattamente il Bus 142?
Il bus si trova nel parco nazionale di Denali, circa 382 chilometri a nord di Anchorage, in Alaska. Siamo a 63° di latitudine Nord, per fare un confronto quella dell’Islanda meridionale, poco sotto la linea del Circolo polare artico. In passato il bus 142 veniva utilizzato come bivacco dagli operai impegnati sulla strada Anchorage-Fairbanks. Conteneva letti e una stufa a legna che si trova ancora all’interno del veicolo.


Come si raggiunge il bus di Into the Wild?
Al di là del senso dell’impresa (sull’argomento ci tornerò tra poco), il tracciato che bisogna tenere a mente si chiama Stampede Trail: un percorso di 40 km solo andata e non segnalato, che dalla cittadina di Healy conduce alla vallata dove si trova il bus. Healy è peraltro una fermata della ferrovia che collega Anchorage a Fairbanks. Tra Healy e il punto in cui si trova il bus non ci sono aree di sosta né rifugi. Dopo circa 15/16 chilometri di cammino si incontra il fiume Teklanka; è necessario guadarlo, camminare ancora per altri 25 chilometri circa e finalmente si raggiungerà il Bus 142 o Magic Bus.
Quando andare (e soprattutto, ha ancora senso)?
Ma la domanda vera è: quando andare? Non c’è un momento davvero buono. Da ottobre a aprile il suolo è innevato. Da novembre a metà marzo le temperature gelide. L’estate va da maggio a settembre: temperature migliori, ma disgelo, zanzare e orsi (che d’inverno sono in letargo) rendono comunque difficoltoso il cammino. Inoltre, il fiume Teklanka è in piena fino a luglio/agosto.

Per gli avventurosi, le finestre temporali un po’ meno proibitive sono due.
- Prima opzione settembre per il clima ancora clemente e il fiume che riduce la sua portata. Il bagaglio può essere più leggero, ma a settembre ci sono zanzare e il rischio orsi (in letargo d’inverno).
- Seconda opzione fine marzo. Il fiume è ghiacciato e si può attraversare a piedi. Gli orsi sono in letargo. Però fa ancora molto freddo e serve un equipaggiamento e molta esperienza. Inoltre, possono verificarsi bufere di neve. Gli esperti consigliano: il sentiero non è tracciato ma è ben visibile. D’inverno però la neve lo cancella. Munirsi di GPS.
La migliore pagina online con indicazioni per il viaggio è quella di phoenixrise.cz (in inglese). Clicca qui.
L’elicottero e la “morte” del viaggio
Cercando le fonti per scrivere questo testo, mi sono imbattuto in alcuni blog. Uno di questi, molto ben fatto, aveva dei commenti che riporto qui sotto.


Quando qualcuno è disposto a noleggiare un elicottero per raggiungere posti estremi come questi, e ci riesce anche, trovando pure compagni di viaggio perché “After all, happiness is only real when shared”, allora pensi che forse questo luogo dovrebbe scomparire per sempre dalla mappe, e vivere soltanto nel mito e nel ricordo, non deturpato da chi è disposto a tutto pur di instagrammarsi accanto al 142. In casi come questo, il significato del viaggio può essere semplicemente quello di stare a casa e magari leggersi prima il libro, per capire davvero qual è il senso di Into the Wild.
Previsioni per Healy – Alaska
Lorenzo Pini