Nel pieno dell’estate le regioni interne della Spagna sono tra le più calde d’Europa e del mondo, con temperature che superano con facilità i 40 °C tra Estremadura e Andalusia, toccando anche i 45 °C durante le fasi di calura più intense.
Una luce abbagliante, orizzonti infiniti e paesaggi semi desertici punteggiati ogni tanto da un “pueblo” bianco appisolato nel nulla: un viaggio tra Caceres e Siviglia non può essere apprezzato da tutti. Solo gli amanti delle atmosfere estreme, dove il caldo porta la mente verso quell’oltre sognante, sapranno godere di questo nulla liberatorio.

In questo angolo dell’Estremadura, ogni tanto, si incrociano sul cammino specchi d’acqua – dighe – costruite come riserva idrica al servizio di un territorio arido (a luglio non cadono più di 2 mm di pioggia in media).
A Esparragosa de Lares, sulle rive di una di queste dighe, l’Embalse de la Serena, c’è chi ha avuto il coraggio di aprire un chiringuito, un bar da spiaggia nel punto in cui sorgeva una vecchia rimessa di pescatori. Il nome di questa vera e propria oasi nel deserto suona ironico: si chiama “La Movida“, sulla Playa de los Llanos.



La sua visione potrebbe essere scambiata per un miraggio… ma una volta sul posto troverete anche qualcuno che fa il bagno, ombrelloni e sdraio (pochi). L’ora migliore è, manco a dirlo, quella dell’aperitvo, quandoi colori si ammorbidiscono e i riflessi del lago rendono magica l’atmosfera. Se avrete fortuna, una band locale potrebbe esibirsi.
In questo angolo di Spagna il clima ha determinato anche un curioso toponimo che è l’esatto contrario del caldo di cui vi ho parlato fino adesso. Quest’area infatti è conosciuta come “Siberia“… ma perché? I locali affermano che l’escursione termica è tale che di notte può far freddo come in poche altre pianure della Spagna del Sud, e anche l’isolamento dei villaggi ricorda lande artiche.

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