Riprendiamo il racconto dove lo avevamo lasciato: alla fine della 4ยฐ tappa, ad Altopascio. In questa seconda parte, la narrazione prosegue dalla Toscana fino a Roma, passando per deviazioni di percorso, bagni selvaggi e incontri umani.ย
Come detto in apertura della prima parte, speriamo questo diario di bordo possa essere dโaiuto allโorganizzazione del vostro prossimo viaggio. Naturalmente in bicicletta!

5ยฐ tappa: Altopascio – San Gimignano
La giornata comincia in modo atipico: Thomas, non quello che si era dimenticato i guantini, ci ricorda che intorno alle 14 ha un colloquio di lavoro su Skype per una ONG londinese. Ciรฒ significaย solo una cosa: mattinata di riposo per tutti. Ne approfitto per leggere un poโ e chiacchierare con gli altri ospiti. Arrivano le 14 e Thomas ci chiede di fare in modo che nessuno entri allโinterno della stanza in cui a breve si terrร la chiamata. Io e lโaltro Thomas annuiamo, ma la nostra attenzione รจ tutta concentrata su una ragazza dalle interessanti idee sulla giustizia.ย Dopo circa unโora Thomas irrompe nel bel mezzo della conversazione e ci racconta del colloquio:ย

โร andato bene, ragazzi. Possiamo partireโ. Con il lapidario beneplacito di Thomas partiamo allora in direzione San Gimignano. Al crepuscolo arriviamo finalmente nello splendido agriturismo di Brando, amico e compagno di studi a Milano.
6ยฐ tappa: San Gimignano – Ponte DโArbia
Non posso che glissare sulla giornata di riposo trascorsa da Brando.ย Beninteso: non per indolenza letteraria, ma semplicemente perchรฉ non abbiamo fatto altro che oziare. Piรน interessante รจ descrivere la partenza. Un vero martirio. Partiamo la mattina, non troppo presto, con ancora in bocca il sapore di salciccia e la sensazione di tepore del comodo letto dove avevamo passato la notte – dimenticarsi nuovamente delle comoditร della civiltร non รจ stato semplice. Per fortuna il percorso, da San Gimignano a Siena, รจ piuttosto suggestivo: un continuo saliscendi di stradine sterrate costeggiate da cipressi e ogni tanto qualche agriturismo con produzione locale di vino ed olio.ย

Stanchi ma affascinati da questo splendido paesaggio, ci avviciniamo sempre di piรน a Buonconvento, la tappa del giorno; peccato perรฒ che, una volta lรฌ, scopriamo dal parroco locale che non ospitano piรน pellegrini.ย Giro di chiamate e alla fine ci trova uno spiazzo dโerba nel giardino di un centro accoglienza pellegrini nel paese accanto, Ponte DโArbia. Finalmente i 5 kg della tenda si rivelano utili.
7ยฐ tappa: Ponte DโArbia – Acquapendente
Ci svegliamo piรน presto del solito per smontare la tenda e organizzare il percorso della giornata. Mentre pieghiamo la tenda, ci ricordiamo di dover lasciare unโofferta per la piazzola.ย Decidiamo perรฒ di non lasciare nulla; forse per i dolori alla schiena dovuti al terreno dissestato e pieno di radici o forse, piรน onestamente, perchรฉ non abbiamo piรน molti soldi e il fatto di non averci fornito alcun servizio ci convince sempre di piรน che sia la scelta giusta.ย Con lo spirito pieno di colpa partiamo. La strada davanti a noi รจ un su e giรน continuo con tanto di cascine alla Mulino Bianco, file di cipressi e qualche altro disperato in bicicletta o a piedi.ย

Nel monotono pedalare erompe in modo inatteso una proposta (non ricordo da chi): โE se andassimo a Bagni San Filippo?โ. Tutti eccitati dallโidea di fare un bagno nellโacqua termale cambiamo rotta e prendiamo la Cassia. Finalmente arriviamo e con noi il diluvio universale.ย
La giusta punizione per non aver lasciato nessuna offertaโฆ
Dopo aver fatto un bagno, ma non termale, ripartiamo sconsolati e dopo qualche ora di falso piano e salite vere e proprie arriviamo finalmente ad Acquapendente.ย
8ยฐ tappa: Acquapendente – Sutri
Nonostante un letto come si deve e otto ore di sonno siamo esausti. Ormai manca davvero poco, ma lโidea di riemettere le chiappe in sella non รจ delle piรน allettanti.ย Apro lo zaino e tiro fuori: pantaloncini imbottiti, maglietta bianca, calze di spugna, scarpe da tennis ed eccomi fuori dallโostello a tastare in modo del tutto casuale le ruote. Tutto a posto (cosรฌ sembra).ย Dopo una colazione veloce in un bar dove il tempo sembra non essere passato, pedaliamo verso il lago di Bolsena sperando di poter fare un bagno. Lungo il tragitto, in una delle tante sosta-frutta, incontriamo un ragazzo, Lucio, che dice di conoscerci. Scopriamo di aver avuto una compagna di viaggio in comune e dopo aver fatto incetta di banane, pesche e mele partiamo in quattro.

Ci facciamo accompagnare da una lunga discesa che poi, diramandosi, abbraccia lโintero lago; costeggiandolo troviamo un accesso alla spiaggia e, senza pudore, ci fiondiamo nudi in acqua.ย Ripartiamo rinfrescati e pimpanti.ย Arriviamo nella piccola e graziosa Sutri nel tardo pomeriggio e, consultando i vari suggerimenti dove dormire, scoviamo questo posto gestito da sole suore. Andata!

9ยฐ tappa: Sutri – Roma
Ultimo giorno, ultimi 70 chilometri.ย Manca davvero poco. Anzi, a noi manca poco, Lucio, invece, deve scendere fino in Puglia, per cui ne avrร ancora per diversi giorni. Salutiamo la suora madre, personaggio decisamente sorrentiniano, e ci avviamo emozionati lungo gli ultimi tratti della Francigena. Gli ultimi chilometri nella campagna laziale non sono molto entusiasmanti: terreno arido, sterpaglie qua e lร e tanto tanto cielo. Le foto perรฒ vengono decisamente bene. A poca distanza dai primi quartieri periferici romani, nei pressi di una fonte dove pensavamo si potesse fare il bagno, ci imbattiamo in una mandria di cavalli liberi.ย

Che spettacolo meraviglioso: prestanza ed eleganza alleate in ogni singolo movimento. La contemplazione viene bruscamente interrotta non appena rivolgo lo sguardo allโorologio. ร dannatamente tardi e non possiamo permetterci di fermarci prima di Roma. Ripartiamo con le ultime energie rimaste. Per fortuna la buona e vecchia competizione aiuta a tenere il morale alto e soprattutto a pedalare.ย Gli edifici e le strade asfaltate cominciano ad aumentare e in lontananza intravediamo il centro storico.ย
Siamo a Roma.ย
Cala il silenzio e ciascuno – mi piace pensare sia andata cosรฌ – fa il bilancio di questa esperienza e non tanto per gustare i ricordi piรน dolci, ma per sapere che intensitร dare al tipo di attesa che verrร riempita allโarrivo. Le ruote battono sui sampietrini di via Conciliazione e la gioia sovrasta lโattesa: ce lโabbiamo fatta!

Tommaso, classe 1996. Un viaggiatore prestato alla Filosofia: abbiamo condiviso i tetti dello stesso liceo e i chiostri della stessa Universitร . La vera occasione dโincontro รจ stata il racconto della sua via Francigena, da Inzago (Milano) a Roma in bicicletta.