In questo numero #LitteraTrip mette in pausa il clima e i suoi racconti per concentrarsi meglio sulla geografia di un viaggio nostrano, slow e green. Ce lo racconta Tommaso Mapelli, classe 1996, di Inzago (MI). La Via Francigena è la sua avventura più “fresca” dopo il Cammino di Santiago e la Via degli dèi.
Forse dovrei cominciare con un preambolo in merito al pre partenza, spendendo qualche parola a proposito dell’organizzazione e di quella ostinata sensazione che il viaggio non si farà. Ma dato che, alla fine, a Roma ci siamo arrivati (con grande sorpresa data l’impreparazione fisica), lascio dipingere alla fantasia del lettore l’antefatto. Spero che questo mio diario di bordo possa essere d’aiuto all’organizzazione del vostro prossimo viaggio. Naturalmente in bicicletta!

Via Francigena, cenni storici prima di partire
Forse non tutti sanno che la via Francigena venne realizzata attorno al VII secolo dai longobardi come percorso di natura strategica e asse di collegamento tra il regno di Pavia e i ducati meridionali. Inizialmente, però, si chiamava Via di Monte Bardone. Fu solo sotto la dominazione franca che prese il nome di Via Francigena, ovvero percorso generato dalla Francia. Oggi l’itinerario è frequentato da molte persone nel corso dell’anno per molteplici ragioni: motivi religiosi o spirituali, sport, sfida personale o semplicemente per fare un’esperienza atipica. La storia della via Francigena, essendo così ricca ed affascinante, meriterebbe forse un ulteriore approfondimento, ma non indugiamo oltre: saltiamo in sella.
1° tappa: Inzago – Pontenure
7:30 del mattino, sono in ritardo. Spingo con tutta la forza che ho nei polpacci i pedali. Arrivo al Villaggio residenziale e, una volta incontrati Thomas e Thomas (ebbene sì, eravamo in tre Tommasi), partiamo. Ah, no: uno dei due Thomas si è dimenticato i guantini. Torna indietro. Ora si parte davvero. Le prime ore scorrono senza troppe difficoltà, forse per l’alta dose di eccitazione che ci pervade per l’avventura appena cominciata. Arrivati a Lodi prendiamo finalmente la Francigena e, dopo tre ore di bicicletta, i pantaloni imbottiti cominciano a rivelare le loro prime dolorose insufficienze.

Dopo una breve pausa pranzo in un supermercato piacentino, ci dirigiamo verso la tappa designata per passare la notte: Pontenure, un piccolo paesino a sud di Piacenza. Una volta lì, ci rendiamo conto che, data la dimensione molto ridotta del paese, l’unica soluzione è rivolgersi al parroco.
Per dei disperati come noi anche la notte in uno spogliatoio calcistico in disuso è un lusso. Oddio, meglio di niente. E così fu.
2° tappa: Pontenure – Fornovo
Dopo una notte trascorsa insonne a causa del caldo e delle zanzare che infestavano lo spogliatoio, partiamo alla volta di un supermercato dove poter fare colazione. Percorsi ben 20 km decidiamo che il supermercato di Fiorenzuola può fare al caso nostro. Dopo una discutibile brioche del Simply, via! siamo di nuovo in sella e in capo a qualche ora ci imbattiamo nella prima salita: un muro d’asfalto verticale che corre in sù fin chissà dove. Dopo una sudata da far invidia a Bartali, arriviamo in cima tirando un sospiro di sollievo. Davanti a noi si snoda una lunga serpentina di dolci saliscendi, al termine della quale ci aspettava Fornovo, la tappa del giorno. Cerchiamo un posto dove passare la notte e, alla fine, lo troviamo in una villa di proprietà della curia. Qui, un uomo paffuto e bonario ci accoglie e ci dice di seguirlo. Veniamo così condotti alla nostra camera, dove possiamo finalmente collassare felici.

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3° tappa: Fornovo – Sarzana
Ci svegliamo come se si trattasse di una giornata qualsiasi, ma non lo è: ci aspettano più di 40 km di salita, faticaccia che ha reso senza dubbio questa tappa la più sfiancante. All’inizio la pendenza è lieve, ma piano piano comincia ad aumentare. Si fa sempre più dura, ma stringiamo i denti. Dopo aver espiato chissà quale peccato commesso arriviamo in cima. Panino al salame, foto di rito davanti all’insegna del Passo della Cisa e giù per una discesa di almeno 20 km fino a Pontremoli. Arrivati in Toscana decidiamo che non è abbastanza. Non per masochismo, ma perché bisogna arrivare in Liguria per essere in pari con la tabella di marcia. Dopo altre due ore di massacrante salita tra Aulla e Sarzana, vediamo finalmente il mare. Il posto dove passiamo la notte, inutile dirlo, è un centro accoglienza pellegrini di una chiesa della città.

4° tappa: Sarzana – Altopascio
La giornata prende avvio con una leggera brezza e stanchi cominciamo a pedalare – i pantaloncini, ormai, è proprio come non averli. Il percorso, secondo le mappe, doveva essere per lo più in piano: da Sarzana lungo la costa fino a Camaiore, Lucca e poi Altopascio. Arriviamo a Forte dei Marmi e dopo una colazione non troppo meditata – a ciascuno uno yogurt da mezzo kilo – ci avviamo verso Lucca. Qui, per altro, un mio caro amico ci stava aspettando in un bar per un rapido saluto. Lo lascio a malincuore.
La tentazione di fermarsi per qualche giorno di riposo, difatti, è molto alta, ma tutto ciò non rientra nei piani ed è tempo di lasciarsi le mura lucchesi alle spalle.
Pedala, pedala, pedala…
Finiamo in un piccolo borgo arroccato dove, entrando a torso nudo e abbronzati, veniamo osservati e studiati come tre bestie esotiche. È grazie a questi sguardi furtivi in mente che riesco a distarmi dalle mie gambe anchilosate e arrivare finalmente ad Altopascio.

Continua…
Tommaso, classe 1996. Un viaggiatore prestato alla Filosofia: abbiamo condiviso i tetti dello stesso liceo e i chiostri della stessa Università. La vera occasione d’incontro è stata il racconto della sua via Francigena, da Inzago (Milano) a Roma in bicicletta.
1 commenti
Grandissimi! Io a giugno (2020) ho fatto milano-parma e tralasciando l’enorme sforzo fisico (premetto che non ho ASSOLUTAMENTE le capacità atletiche per sostenere una pedalata del genere) è stata una bellissima esperienza.
Adesso con gli stessi amici con cui sono andato a parma, stavo pensando di andare a Roma e caso vuole che mi imbatti in questo articolo.
Veramente molto interessante e divertente, se faremo veramente questa pazzia seguiremo sicuramente i vostri consigli!